Flavio Ermini
E’ un corpus scarno ed ellittico, estremo reiterato tentativo di tradurre in poesia la desolazione di un’irredimibile ineffabilità; ed è insieme la possibilità di sperimentare un nuovo racconto: quello del proprio tempo, della propria ossessione, del proprio orizzonte quotidiano, in cui ciò che conta è esitare sopra un confine dove la realtà può rimanere sospesa e irrisolta, non ancora del tutto svelata o annullata, dove l’immagine del mondo e l’eco delle parole si mescolano inestricabilmente ...