Nessun male può dirsi lontano

Anna Maria Ortese

a cura di Paolo Di Paolo
C'è sempre, in Ortese, un conto in sospeso con la realtà, una lotta, una sfida. Il sogno di qualcos'altro, di un'alternativa, di una possibilità diversa. Da molto tempo - lei scrive -, da moltissimo tempo, io detestavo con tutte le mie forze, senza quasi saperlo, la cosidetta realtà: il meccanismo delle cose che sorgono nel tempo, e dal tempo sono distrutte.

Anna Maria Ortese (Roma, 13 giugno 1914 - Rapallo, 9 marzo 1998) muove dal "realismo magico" di Bontempelli, dei suoi primi racconti, all'invenzione fantastica di tipo surrealistico, all'argomentazione saggistica, alla documentazione neorealistica nei romanzi del dopoguerra, sino alla polemica morale delle ultime opere.